Don Virginio Colmegna

Presidente Fondazione Casa della Carità

La Laudato si’ è un’enciclica che ci offre una prospettiva globale, di un creato inteso come casa comune, ricco di potenzialità di vita e non semplice oggetto da usare e devastare. Sono indicate domande essenziali che riguardano anche il senso del nostro vivere e abitare la terra. (§ 60)

Il percorso dell’enciclica si sviluppa attorno al concetto di ecologia integrale: tutto nel mondo è intimamente connesso, vi è una profonda relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta.

Vi è una critica esigente al paradigma tecnocratico: è necessario chiedere altri modi di intendere l’economia e il progresso per salvaguardare la dignità di ogni vivente. Si chiede una vera conversione ecologica con una rigorosa denuncia delle responsabilità della politica internazionale e locale, ma soprattutto si esprime un invito a promuovere una “cultura ecologica”, interrogandoci su cosa stia accadendo alla nostra casa comune, mantenendo uno sguardo che parte dai poveri e coglie il dramma delle disuguaglianze come, ad esempio, privare i poveri dell’acqua, che significa negare il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità. (§ 30).

Ecco perché è un’enciclica che chiede un impegno di conoscenza e di proposte formative molteplici, anche di impegno a non essere indifferenti verso la negazione dei diritti ai migranti, verso il dramma della povertà, della devastazione dell’ambiente, del cambiamento climatico, puntando invece ad una politica che, ad esempio, assicuri energia pulita per tutti.

In sei capitoli e 192 pagine, papa Francesco mette in guardia dallo sfruttamento delle risorse, da una politica miope che guarda al successo e al profitto immediato, e ricorda che la cura del creato deve essere una priorità per tutti, credenti e non.

L’enciclica indica la complessità delle sfide da affrontare, in primis la battaglia culturale; si deve riuscire ad avviare un circolo virtuoso di interventi che portino ad una vera conversione ecologica, ad una rigenerazione inclusiva ed ecologica della città.

Per questo il nostro impegno a conoscere e a far conoscere, avendo davanti anche l’esempio bello e motivante della figura di Francesco d’Assisi, colui che si prende cura di ciò che è debole e testimonia un’ecologia integrale.

«Francesco era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso». (§ 10)

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