Salvatore Settis

Storico dell’arte, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, presidente del consiglio scientifico del Louvre

Lynn White jr proponeva di orientare un ripensamento radicale del rapporto uomo-natura secondo l’insegnamento di san Francesco, «il più grande radicale della storia cristiana dopo lo stesso Gesù Cristo», l’unico che abbia intuito la necessità di «istituire l’idea dell’eguaglianza di tutte le creature (incluso l’uomo) a quella, ancora dominante, del dominio illimitato dell’uomo sulla natura».

San Francesco è stato dunque il «santo patrono degli ecologisti», nelle pagine di White, quasi cinquant’anni prima dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, dove il Cantico delle Creature del santo di Assisi innesca una riflessione molto ricca e complessa, che include ad esempio «la smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili dal punto di vista della salute, non solo per l’inquinamento originato dalle emissioni tossiche, ma anche per il caos urbano, i problemi di trasporto e l’inquinamento visivo e acustico». […] Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura. In alcuni luoghi, rurali e urbani, la privatizzazione degli spazi ha reso difficile l’accesso dei cittadini a zone di particolare bellezza; altrove si sono creati quartieri residenziali “ecologici” solo a disposizione di pochi, dove si fa in modo di evitare che altri entrino a disturbare una tranquillità artificiale. Spesso si trova una città bella e piena di spazi verdi ben curati in alcune aree “sicure”, ma non altrettanto in zone meno visibili, dove vivono gli scartati della società». (§§ 44-45)

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