Padre Guidalberto Bormolini

Centro Studi Cristiani Vegetariani per l’ecologia spirituale

Come Centro studi ecumenico vorremmo evidenziare due aspetti raramente messi in luce con il rilievo che spetta loro.

Il primo riguarda una peculiarità speciale dell’enciclica: lo stile collegiale e di dialogo. Raramente in un’enciclica si trova così “collegialmente coinvolta” la Chiesa cattolica. Numerosi sono i riferimenti a documenti di vari episcopati dai vari continenti del mondo. Ma oltre a questo, ci sono due voci che aprono l’enciclica ad una prospettiva di dialogo totale, introducendo un elemento assolutamente nuovo nella prassi magisteriale della Chiesa: la citazione di testi del Patriarca ortodosso Bartholomeos e di un mistico sufi (quindi di religione islamica) definito un «Maestro spirituale» (§ 233 n.159).

Il secondo riguarda il modo speciale in cui sono uniti spiritualità e impegno sociale attraverso la proposta di una spiritualità ecologica. E qui, a nostro avviso, si trova uno dei temi più rilevanti dell’enciclica. Molti dei richiami di questo documento sono ben noti al grande pubblico. Molti degli appelli sono già patrimonio di parte della comunità scientifica e di molti movimenti politici e di opinione. Qualcuno potrebbe pensare che la novità sia tutta nel tono deciso di una presa di posizione ecologica da parte della Chiesa, ma non nuova in sé. Anche l’invito ad uno stile di vita personale più rispettoso della natura, per quanto possa suonare nuovo in seno alla Chiesa, è già patrimonio di tante realtà.

Quindi tra i contenuti più significativi ascriveremmo proprio il capitolo verso cui tutto converge, la specificità, l’aggiunta cristiana a quanto già c’è di buono nei grandi movimenti ecologisti. Nella prima predicazione cristiana, in tanti casi si è battezzato tutto quello che c’era di buono nelle tradizioni precedenti, nella convinzione che lo Spirito Santo vi aveva già seminato dei semi di Verità, portando l’aggiunta dei Sacramenti. La stessa operazione è compiuta oggi con la lettera del Papa, proponendo l’aggiunta sacramentale a tutto quanto c’era già di buono nel movimento ecologista, nonviolento, per la giustizia tra i popoli.

È sempre più urgente unire un forte impegno interiore e spirituale ad un altrettanto forte impegno sociale. L’enciclica sembra ricomporre armoniosamente due anime della cristianità talvolta in opposizione: ascesi e vita di preghiera con impegno politico per trasformare la società e annunciare il Regno. Compiti che possono esser anche assolti da persone diverse attraverso vocazioni diverse, ma collegate in un unico ideale e in un’unica Comunità di credenti.