Guido Viale

Economista

L’approccio al “creato”, cioè al nostro mondo, che informa tutta l’enciclica Laudato si’, è fondato su quella che papa Francesco chiama “ecologia integrale”: un’attitudine che non si limita a mettere in relazione, e a far dipendere una dall’altra, tutela dell’ambiente e giustizia sociale. Perché fa sgorgare entrambe, in modo indissolubile, dall’abbandono della visione antropocentrica che ha contraddistinto trenta secoli di tradizione biblica e quasi altrettanti di “cultura occidentale”, per mettere invece al centro del mondo la relazione tra la vita e l’ambiente in cui essa si svolge; tra l’essere umano e il pianeta che lo ospita e lo nutre; tra ciascuno di noi e tutto ciò che ci circonda: cose e persone.

Di qui la lotta contro la cultura dello scarto: tanto di materiali e di beni quanto delle persone e delle loro vicende. Di qui l’impegno a promuovere la conversione ecologica, cioè a costruire un’economia circolare, contrapposta alla vigente economia lineare che divora le risorse per trasformarle in scarti inutili e inquinanti. E un mondo che sia fondato sulla restituzione integrale, alla natura e agli esseri umani, di ciò che costituisce la base della loro vita; sulla ricostituzione delle condizioni di una convivenza che non esclude, ma anzi implica, il conflitto; di una consonanza tra tutte le creature, quella predicata da San Francesco, che ne riveli e ne rivaluti la bellezza: base di un approccio radicalmente nuovo alla conoscenza, all’agire sociale, all’impegno politico.

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